sabato 30 giugno 2018

SM 3920 --- L'"uomo" come modificatore della Terra --- 2016


Culture della sostenibilità, 9, (18), 14-20 (II semestre 2016)

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Tutte le manifestazioni della vita comportano scambi, “commerci”, di materia e di energia; i vegetali “comprano” (senza pagare niente) anidride carbonica dall’aria, acqua e azoto dall’aria e dal suolo, e “fabbricano” le molecole di amidi, cellulose, lignine, grassi, proteine, generando, come rifiuti, ossigeno e le spoglie delle foglie e dei tronchi e delle radici. Non a caso i biologi del secolo scorso hanno chiamato i vegetali organismi “produttori”, prendendo a prestito un termine dalle manifatture. Gli animali “comprano” ossigeno e acqua e vegetali (o eventualmente altri animali), fabbricano le molecole del proprio corpo e generano come rifiuti anidride carbonica, vapore acqueo, metano, ammoniaca, gas che tornano nell'atmosfera, ed escrementi, tanto che i biologi li hanno giustamente chiamati organismi “consumatori”, prendendo a prestito, anche qui, un termine dal linguaggio dei commerci. Infine gli organismi decompositori riciclano le scorie organiche esistenti nel terreno o nelle acque e rigenerano e rimettono in circolazione anidride carbonica, acqua, azoto, eccetera.

SM 3975 -- Un piano a medio termine per l'ambente italiano -- 2017


In: "Vivere (bene) nel 2030", Futuri, n. 9, settembre 2017, p. 22-26

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Chiunque si occupa di problemi economici deve, per forza, fare delle previsioni. Ciò vale a maggior ragione per chi si occupa di processi di produzione di merci, di uso delle risorse naturali e di problemi ambientali. Ad esempio chi produce scarpe deve poter prevedere quante persone, l’anno venturo, avranno bisogno di scarpe da uomo o da donna; quando uno deve progettare la costruzione di un impianto che produrrà acciaio fra dieci anni deve prevedere quanto acciaio sarà richiesto per costruire case, ponti, automobili, lattine per le conserve di pomodoro, eccetera.
Ho avuto la sorte di studiare e poi di insegnare insieme a docenti e colleghi attenti alle tendenze produttive del futuro: addirittura allo studio di come i processi o le merci si fanno concorrenza nello stesso mercato, come una nuova merce (i computer, per esempio) può portare alla scomparsa della produzione di un’altra (le macchine per scrivere).