martedì 21 gennaio 2014

SM 3624 -- Popolazione-risorse-ambiente -- 2014

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 21 gennaio 2014

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it 

Si fa cominciare con Robert Malthus (1766-1834) l’attenzione per l’”eccessivo” aumento della popolazione, rispetto al tasso di crescita delle risorse “alimentari”; al tempo di Malthus la popolazione mondiale era di 900 milioni e le considerazioni di Malthus valevano essenzialmente per l’Inghilterra e l’Europa. Nella prima metà dell’Ottocento la popolazione mondiale aumentò perché la rivoluzione industriale portò qualche miglioramento delle condizioni e della durata della vita, e si ripresentò lo spettro della scarsità del cibo. Ci pensò il chimico tedesco Justus Liebig (1803-1873) a suggerire che la produzione alimentare avrebbe potuto aumentare con l’impiego di concimi e di migliori tecniche agricole, e, grazie a questi progressi, alla fine dell’Ottocento la popolazione mondiale era arrivata a 1600 milioni di persone.