mercoledì 26 febbraio 2014

SM 3630 -- Il prossimo del futuro -- 2014


La Gazzetta del Mezzogiorno, 25 febbraio 2014

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


“Tua per sempre”. E’ il messaggio che ci arriva da ciascuna delle conseguenze negative, durature, di tante violenze ambientali cui sono esposte la nostra, e molte future generazioni. Molti anni fa negli Stati Uniti un gruppo di studiosi pubblicò un libro intitolato: ”Il ruolo dell’uomo nel cambiare la faccia della Terra”, una storia delle modificazioni a lungo termine provocate dalle attività umane sulla natura, e quindi sulla salute e sul benessere umano. Diecimila anni fa gran parte della superficie del pianeta era coperta da foreste; i nostri antenati hanno imparato presto a trarre dal bosco legna per scaldarsi o per ricavare metalli dai minerali, per costruire solidi edifici o navi con cui solcare i mari e estendere i commerci.

sabato 8 febbraio 2014

SM 3076 -- Tecnoscienza e capitalismo -- 2009

In: Autori Vari, “Il cosmo infelice. Dialoghi per una scienza consapevole”, Città di Castello (PG), L’altrapagina, 2009, p. 89-95

 Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

 Dopo la fine della seconda guerra mondiale il mondo è stato considerato diviso in tre grandi blocchi: quello dei paesi capitalisti, pudicamente chiamati a libero mercato, costituiti dagli Stati Uniti e dai loro satelliti; quello dei paesi socialisti, o a economia pianificata, costituiti dall’Unione Sovietica e dai suoi satelliti, con la turbolenta isola cinese che faceva una propria politica. Infine c’era il “terzo mondo”--- secondo la definizione coniata dal geografo Sauvy nel 1951 --- costituito da paesi poveri, sottosviluppati, talvolta gravitanti, per ragioni commerciali o di difesa, nell’orbita di uno dei due (o tre) principali imperi, talvolta “non allineati”, spesso ricchi o potenzialmente ricchi di materie prime e risorse naturali.