La Gazzetta del Mezzogiorno, 25 febbraio 2014
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
“Tua per sempre”. E’ il messaggio che ci arriva da ciascuna
delle conseguenze negative, durature, di tante violenze ambientali cui sono
esposte la nostra, e molte future generazioni. Molti anni fa negli Stati Uniti
un gruppo di studiosi pubblicò un libro intitolato: ”Il ruolo dell’uomo nel
cambiare la faccia della Terra”, una storia delle modificazioni a lungo termine
provocate dalle attività umane sulla natura, e quindi sulla salute e sul
benessere umano. Diecimila anni fa gran parte della superficie del pianeta era
coperta da foreste; i nostri antenati hanno imparato presto a trarre dal bosco
legna per scaldarsi o per ricavare metalli dai minerali, per costruire solidi
edifici o navi con cui solcare i mari e estendere i commerci.