martedì 11 ottobre 2011

La civiltà del gabinetto

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 11 ottobre 2011

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Ci sono tanti di quegli eventi “ecologici” all’anno che si fa fatica a seguirli tutti, ma uno, che si è svolto nell’agosto scorso a Stoccolma, merita forse attenzione sotto vari aspetti. Nell’ambito di una “settimana dell’acqua” si sono tenute varie conferenze … sui gabinetti.. Nei paesi industrializzati, giustamente, si combattono battaglie per ridurre i milligrammi di metalli o il numero di batteri come Escherichia coli che possono essere tollerati nelle acque di fogna, ma nel nostro pianeta 2800 milioni di persone non solo non hanno fognature, ma non hanno neanche acqua corrente e gabinetti nelle loro case, che talvolta sono soltanto baracche. Gli escrementi finiscono nei campi e da li, con il loro carico di batteri e di sostanze nocive, sono trascinati dalle piogge nei fiumi e nel sottosuolo e finiscono nei pozzi e contaminano le acque usate poi nelle case: un ciclo perverso dell’acqua che diffonde malattie, epidemie e morte, soprattutto infantile.

lunedì 3 ottobre 2011

Il settemiliardesimo terrestre

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 4 ottobre 2011

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Una di queste settimane è nato o nascerà, non si sa dove, il settemiliardesimo abitante della Terra. Il cinquemiliardesimo nacque nel luglio 1987; dodici anni dopo, nell’ottobre 1999, nacque il seimiliardesimo terrestre. Adesso, dopo altri dodici anni, la popolazione terrestre raggiunge i sette miliardi di abitanti: circa mille milioni di aumento ogni dodici anni. Probabilmente la velocità della crescita dei terrestri diminuirà; forse ci vorranno quattordici o quindici anni per arrivare, forse verso il 2025, ad una popolazione di otto miliardi di abitanti. Il problema ha molti aspetti demografici, morali (se è bene o male che la popolazione mondiale aumenti), geopolitici (in quali paesi aumenta di più la popolazione). A chi si occupa di ambiente interessa piuttosto pensare come sarà possibile far fronte alla crescente richiesta di risorse materiali estratte dalla natura, di merci e alla crescente produzione di rifiuti.