martedì 12 novembre 2013

SM 3605 -- La battaglia di Scanzano


La Gazzetta del Mezzogiorno, 12 novembre 2013
  

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Scanzano chi ? Sono passati dieci anni da quando questo quasi sconosciuto, e poi presto dimenticato, paesino della Basilicata è stato al centro di una battaglia ecologica che allora ebbe un certo rilievo. La storia è presto raccontata. In Italia da decenni esistono alcune decine di migliaia di tonnellate di sostanze radioattive, ad alta e media radioattività, che sono il residuo di una sventurata stagione nucleare, consistita nella costruzione di alcuni reattori, quattro più grossi e altri minori, chiusi dopo breve tempo uno dopo l’altro, e in avventate attività di trattamento di barre nucleari importate dagli Stati Uniti e che ci sono rimaste in casa col loro carico di plutonio, torio e uranio. Tali sostanze radioattive, comunemente chiamate ”scorie”, continuano ad emettere radioattività e calore per secoli e millenni e devono (dovrebbero) essere sistemate accuratamente isolate dalle acque e dagli esseri viventi.