Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
A
proposito della conferenza COP21 di Parigi si sono sentiti tanti commenti, ma,
a mio parere, ben poco o niente si è parlato del vero protagonista nascosto: le
merci. Sono stati discussi e proposti strumenti fiscali, economici, incentivi e
commerci per diminuire le modificazioni della composizione chimica dell’atmosfera
dovuta alle emissioni di “gas serra”, come anidride carbonica, metano, ossidi
di azoto, composti organici alogenati, eccetera, e ai cambiamenti dei terreni
agricoli e delle foreste. Si parla di circa 50 miliardi di tonnellate all’anno
di gas serra: una parte viene eliminata dall’atmosfera trascinata dalle piogge
nei mari; una parte contribuisce alla fotosintesi; una parte, circa 25 miliardi
di tonnellate ogni anno, va ad
aggiungersi ai circa 3000 miliardi di tonnellate di gas serra che già sono
presenti nei 5 milioni di miliardi di tonnellate di gas dell’atmosfera. Tenendo
conto del peso specifico dei vari gas, il volume dei gas serra nell’atmosfera aumenta
ogni anno di circa due volumi
ogni milione di volumi di gas totali (ppm in volume).